Chi siamo
LA STORIA DEL CARUGIO
Alessandro e Antonella
IL RUOLO DI ALESSANDRO E LA SUA VISIONE. LA CONTINUITÀ FAMILIARE.
Alessandro: “La passione per la ristorazione è partita soprattutto dai miei nonni, ristoratori dal 1960. Poi mia madre ha continuato la tradizione e me l’ha trasmessa in maniera fortissima. Il mio percorso è partito nel locale di famiglia – il Timone. Qui ho affiancato mia madre ed ho iniziato ad apprendere le basi del mestiere.
Ma la passione non basta! Ho proseguito il suo percorso di formazione presso l’ALMA, la scuola internazionale di cucina italiana di Gualtiero Marchesi, diplomandosi in Food and Beverage Management. Per poter raccontare al meglio i vini della Liguria ho frequentato il Corso di Sommelier AIS. Solo a questo punto ho iniziato un percorso di approfondimento dei piatti tipici del territorio. Grazie a questo lavoro mi si è aperto un mondo: il rapporto con la gente, con la clientela; la passione per il cibo e per il vino; la Liguria. Le soddisfazioni sono enormi. È venuto fuori tutto in maniera molto semplice e naturale, come fosse un fiore che sboccia delicatamente.
Il progetto Antica Osteria del Carugio mi ha dato l’opportunità di esprimere quello che oggi sono: un oste contemporaneo. Il grande Gualtiero Marchesi diceva: “la semplicità è complessità risolta”: in questo valore s’individua l’essenza della mia osteria.”
ALESSANDRO
ANTONELLA
Storia
LA STORIA DEL RISTORANTE
Lo stile del Carugio è nato centinaia di anni fa e affonda le sue radici addirittura nel Medioevo. A quel tempo il Carugio era una sorta di cooperativa: il proprietario dava la possibilità ad altre persone di portare le materie prime e poi rivenderle. In questo modo il contadino o il pescatore avevano un luogo in cui commerciare e ritrovarsi. Certo, anche il turista e il pellegrino che visitavano Portovenere lo conoscevano e ne apprezzavano l’esistenza. Il Carugio era un punto di ritrovo per chi dalla Liguria e da regioni senza mare veniva qui a passare la loro vacanza o per i villeggianti che avevano la casa qui. Noi vogliamo riproporre l’ambiente e le sensazioni che quei tempi hanno donato. Il nostro Orto a Portovenere e la scelta di prodotti locali esaltano le nostre tradizioni senza dimenticare di prestare attenzione alle esigenze del momento.
MESCIÜA
L’osteria del Carugio si potrebbe identificare con la Mesciua (la grafia corretta è Mesciüa). Che cos’è la Mesciua? È una zuppa tipica legata all’immagine dell’Antica Osteria del Carugio. La mesciua ligure è fatta con ceci, fagiolo bianco cannellino e grano farro: è di una semplicità estrema ma ha un sapore incredibile. I tre ingredienti vengono ammollati e cotti separatamente per poi essere assemblati. In seguito si condisce con olio extravergine di oliva – noi usiamo quello di nostra produzione – e una bella macinata di pepe. La poesia diventa realtà. Da dove nasce la mesciua? Noi la produciamo all’Osteria costantemente tutti i giorni. È sempre stato fatto. La nascita di questo piatto si deve alla vicinanza di Portovenere con il porto mercantile di La Spezia. Qui le navi trasportavano grandi sacchi di legumi, soprattutto ceci e fagioli. Le persone che lavoravano all’interno del porto – tra cui mio nonno materno – quando alla fine della giornata andavano a ripulire le stive delle navi, raccoglievano ciò che era uscito fuori dai sacchi per portarlo a casa. Si trovavano così a raccogliere un po’ di fagioli, un po’ di grano e un po’ di ceci. Nel gergo locale “mescià”: mescolato. Da questi avanzi trovati sulle navi nasceva la Mesciua, appunto: un piatto straordinariamente semplice.