Il Levante Ligure

Cosa significa Liguria di Levante?

La Liguria è una regione strettamente e visceralmente legata al mare. Ad esso deve tutte le sue fortune. La Liguria si divide in due parti: Levante e Ponente

Così, anche se alle orecchie dei più giovani levante e ponente sono termini un poco desueti, sono tuttora in uso, specialmente tra marinai, utilizzati per descrivere le direzioni. In mare è difficile orientarsi, così quando non si trovano punti di riferimento sulla terra, si cercano in cielo. Termini come ponente e levante sono entrati nel gergo marinaro per descrivere l’est (oriente) e l’ovest (occidente).

Infatti, ponente, dal latino ponĕre – riporre, indica dove tramonta il sole. Allo stesso modo, levante, dal latino levare – alzare, indica il punto in cui il sole sorge. 

La Riviera ligure di Ponente è quel tratto di costa che si estende a ovest di Genova, mentre la Riviera ligure di Levante è la parte orientale della regione, a est di Genova. 

Per essere precisi, la Liguria di Levante si estende dalla metà orientale di Genova fino al confine con la Toscana settentrionale. Il Levante comprende parte della provincia di Genova e l’intera Provincia di La Spezia, dove si trovano alcune delle località marine più belle d’Italia. 

Cartina della Liguria di levante

 

I maggiori centri della riviera ligure di levante

  • La Spezia
  • Portovenere
  • Riomaggiore
  • Manarola
  • Corniglia
  • Monterosso
  • Moneglia
  • Portofino
  • Recco
  • Zoagli 
  • Santa Margherita Ligure
  • Sestri Levante

Se vuoi scoprirli tutti visita questa pagina dove troverai i borghi più belli del Levante Ligure.

Borghi marinari del levante ligure

Oltre ai famosi borghi delle Cinque Terre, la Liguria di Levante è famosa per le località marine a est di Genova come Camogli, Recco, S.Margherita, Portofino e, nei pressi del Golfo di La Spezia, piccole perle come Portovenere, Lerici, Fiascherino, Tellaro.

Santa Margherita Ligure.

Borghi nell’entroterra ligure di levante

Pensando alla Liguria viene in mente il mare, ma ci sono meravigliose località anche nell’entroterra. Per approfondire ti invitiamo a leggere questa pagina.

Enogastronomia

I segreti della cucina ligure

Come ogni regione italiana che si rispetti, possiamo capire molto del carattere e della storia della Liguria anche a tavola, attraverso i suoi profumi e sapori.

La cucina ligure è una cucina fatta di fatica e di coraggio. Fatta di materia prima locale, della fatica che ci va a coltivare e allevare bestiame in un aspro e meraviglioso fazzoletto di terra che lambisce il mare. Solo il mare, a volte, è generoso. A chi sa attendere e rispettarlo regala acciughe, sarde, muscoli (cozze), sgombri, tonni, branzini, ricciole e molto altro.

La cucina ligure è povera – non ama gli effetti speciali o gli esotismi, ma preferisce esaltare i sapori locali. Si basa su ricette stagionali ed è ricca di gusto e di sapore. Alcuni piatti che potrai assaggiare qui sono, per esempio: le acciughe fritte ripiene; la buridda; la panissa; i muscoli di Portovenere; la mesciua e tante altre prelibatezze.

Il profilo botanico: i profumi tipici della Liguria

Per molti la Liguria è un luogo dell’anima, una terra che risveglia ed accende i sensi. La sua identità è legata ai suoi profumi, intense fragranze Mediterranee che a volte fanno credere al visitatore di trovarsi su di un’isola. 

Profumi di macchia, come il cisto, il rosmarino, il corbezzolo, l’alloro, il carrubo, il pino, il ginepro e il mirto, solo per fare qualche nome. Essenze di piante pioniere cresciute fra le rocce, ma anche piante eduli, erbucci da farcia ed erbe aromatiche che si impiegano volentieri anche in cucina. Un esempio emblematico è il basilico, ma anche salvia e borragine sono ingredienti che qui più che in ogni altra regione vengono valorizzati. Se hai curiosità di approfondire i piatti tipici del Levante Ligure, dai un’occhiata a questa pagina.

I fiori dei cavoli del nostro orto a Portovenere.

Uvaggi e vini della Liguria di Levante

Nonostante la qualità della sua produzione enologica, molte delle aziende vitivinicole liguri sono poco conosciute sul panorama nazionale. C’è tuttavia una ragione dietro a ciò: qui non si fanno milioni di bottiglie dello stesso vino, ma produzioni limitate, spesso legate a uvaggi autoctoni e antiche tecniche di coltivazione. La qualità viene sempre prima rispetto alla quantità. Perciò capita spesso che per assaggiare un buon vino ligure non ci sia altra scelta che venirlo a degustare proprio qui.

A tavola, nelle case o nei ristoranti, sono i bianchi a farla da padrone. Vermentino (non autoctono), Rossese e Pigato sono gli uvaggi più in uso. A questi si accompagnano piccolissime produzioni, come quella dell’uva Bosco, alla base dello Sciacchetrà delle 5 Terre. Tra le uve a bacca rossa, non mancano i vitigni internazionali come il Grenache, il Syrah, il Cabernet.

L’agricoltura eroica è nel DNA di queste genti

Con forti influenze dal Piemonte e dalla vicina Francia, la tradizione vitivinicola in Liguria è molto sentita. Porta con sé secoli di adattamento al territorio e tecniche di coltivazione raffinate. 

Partiamo con un semplice dato di fatto: coltivare la terra qui – soprattutto sui versanti ripidi, dove la pendenza è alta ed i mezzi meccanici sono praticamente assenti, è una sorta di atto eroico. Un’attività che testimonia l’attaccamento, l’amore per queste terre, la capacità dell’uomo di adattarsi anche alle condizioni più impervie. Farlo per ottenere prodotti unici, un raro concentrato di sapori e di saperi.

La viticoltura in questa regione è possibile solo grazie alla costruzione dei muretti a secco. Questo elemento artificiale necessario per la sopravvivenza  di questi terrazzamenti a picco sul mare, che hanno ridisegnato il panorama e dato vita a chilometri di paesaggio antropico ben fuso con quello naturale.

Per conoscere più approfonditamente i vini della Liguria, e in particolare quelli di Levante, visita questa pagina.  

Le materie prime e le ricette

I terrazzamenti, così preziosi per la viticoltura, sono indispensabili anche per la costruzione di orti e la coltivazione di ulivi. 

L’olio ricopre un ruolo molto importante nella cultura gastronomica ligure e dona ai piatti un sapore in più. L’olio non è un semplice condimento, ha un  suo sapore specifico a cui il palato si abitua. Si tratta di un sapore di cui ci si accorge solo quando viene a mancare. L’olio è l’ingrediente segreto dei piatti liguri: una nota di fondo che dona il sapore della Liguria più autentica.

L’Antica Osteria del Carugio è molto attenta alla qualità della materia prima utilizzata.

A partire dalle verdure, coltivate nel proprio orto. Inoltre Antonella la titolare assieme alla sua famiglia produce l’olio usato in cucina, proprio a poche centinaia di metri sopra Portovenere. In questo modo si mantiene viva una tradizione culinaria antichissima, un modo diverso di esaltare i sapori che parte direttamente dalla terra.