Perché si può parlare anche nel caso dei muscoli di coltivazione vera e propria, che ci porta ad avere un rapporto col mare diverso, tanto da considerarci un po’ i contadini del mare, nel senso che poi è il nostro lavoro di tutti i giorni.
Ci sono tre quattro fasi per la coltivazione dei mitili. La principale è quella della raccolta del seme, il periodo in cui le cozze buttano questo “latte”, il loro sperma. Questa fase, per quanto riguarda i muscoli un po’ più grandi, avviene nei periodi marzo-aprile. Noi mettiamo dei fili in fibra di cocco a pelo dell’acqua, in maniera orizzontale, per raccogliere il latte. Quando ha fatto il muscolo, nasce il seme, una cozza piccolina che è come una pallina nere. Rimane lì fino a quando non ha raggiunto 1-2 centimetri, forse anche qualcosina di più.
Poi i piccoli mitili vengono levati dai fili in fibra di cocco, vengono selezionati e poi re-innestati in delle rette fatte di corde in nylon lunghe ciascuna 3-4 metri. A questo punto vengono messi in delle strutture regolari, che mettiamo in verticale in mare aperto. Poi nel tempo subiscono altri passaggi in attesa della maturazione. Il muscolo arriva a dimensione in circa 18-24 mesi, non deve andare sopra i cinque centimetri.
Infine i muscoli vengono puliti, tolti dalle corde in nylon e portati poi allo stabulario, dove vengono stabulati: tenuti per 24 ore in ossigenazione per essere depurati e controllati. A questo punto sono pronti per essere impacchettati e messi in vendita.